Intervista agli EasyPop


“Terra di Libertà” (“Земля свободы”) degli EasyPop è un inno alla pace universale, dedicato in particolar modo a un popolo, quello Ucraino, che ha sofferto molto e continua a soffrire: la carestia dell’Holodomor, la contaminazione radioattiva che ammala e uccide, il conflitto scoppiato nel 2014 nel Donbass, e ora, questa abominevole follia. Una guerra che ha già portato via centinaia di vite innocenti e distrutto villaggi e città.

La nostra intervista

Ci raccontate le tappe più importanti del vostro percorso musicale?
Ognuno di noi ha la sua storia, musicalmente parlando, e per tutti è iniziata in tenera età. Come gruppo, nel 2011 si conobbero Gianluca e Patrizio e decisero di costruire insieme qualcosa di speciale. Da lì nacque il gruppo EasyPop, e anche lo spettacolo "La Storia del Jukebox®" (www.easypopjukebox.com), che da allora ci ha portati in tutta Italia. Poi, abbiamo iniziato a fare tournée all'estero, con concerti di beneficenza nei territori contaminati da Chernobyl nel nord dell'Ucraina e negli internati Bielorussi per i bimbi oligofrenici e con disabilità. In parallelo, abbiamo iniziato a registrare le nostre canzoni, e oggi siamo una famiglia, unita da moltissime esperienze straordinarie.

Quale messaggio volete comunicare con il vostro nuovo singolo?
Quello che vogliamo esprimere con questa canzone è un messaggio di pace universale, la pace che vorremmo per tutto il mondo, ora più che mai. Una pace che non abbia confini, che abbracci meridiani e paralleli, che resista a tutte le barriere che l'umanità si pone. 

Due aggettivi per descrivere il singolo.
Pacifista, speranzoso

Cosa ne pensate della scena musicale attuale? Cosa salvereste e cosa cambiereste?
Pensiamo che i talent abbiano creato un grosso danno nelle menti degli adolescenti che si vorrebbero approcciare al mondo della musica e dello spettacolo, in una società che è sempre più tesa all'immediatezza e all'egocentrismo. Ci sono sempre meno esempi di quanto sia importante il viaggio, e non la destinazione "successo", perché se ci arrivi troppo presto, quando non hai ancora niente da dire, poi diventi un prodotto da sfruttare per pochi mesi, e il tuo sogno finisce prima ancora di iniziare. 
Noi salveremmo la musica indipendente che per com'è cerca di resistere a questo sistema, producendo musica e messaggi di qualità. 
Cambieremmo completamente la musica che viene trasmessa in radio e nel "mainstream", dedicando alla musica indipendente e di qualità la maggior parte del tempo e delle risorse.

Come vivete il rapporto con i Social Network. Pensate che la visibilità che offrono, al giorno d’oggi, questi mezzi di comunicazione sia più un bene o un male per la scena musicale?
I social network sono uno strumento, e come tale vanno utilizzati nel modo giusto! Noi li vediamo come un mezzo per poter comunicare alle persone che decidono di seguirci pensieri positivi, costruttivi, anche attraverso la nostra musica. Quello che non condividiamo è quando ne viene fatto un uso eccessivamente individualista, quando la vanità o l'egocentrismo prendono il sopravvento e non trasmettono valori veri.

Quali saranno i vostri prossimi impegni?
In questo periodo stiamo lavorando a nuove canzoni, e nello stesso tempo abbiamo fondato una nuova organizzazione di volontariato, VibrAzione OdV, che, sempre grazie alla musica, darà presto alla luce i suoi primi progetti. Inoltre stiamo programmando il tour di questa estate che toccherà un po' tutta Italia. Seguiteci sui nostri social per essere i primi a sapere dove e quando suoneremo!

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