“La maglietta di Friends” di Pietro Falco, un inno agli anni Novanta. L'intervista


“La maglietta di Friends” del cantautore Pietro Falco è una sorta di inno agli anni Novanta e racconta l’infanzia dell’artista attraverso una serie di immagini e situazioni tipiche di quel periodo. Il cantautore menziona una serie di personaggi, ma tutto viene riassunto con un’immagine specifica, ovvero una ragazza con la maglietta di Friends, simbolo degli anni ‘90, che rappresenta un vero “filtro retrò”. Tutto questo può sembrare malinconico, ma il ritmo funky rende la canzone leggera e spensierata.

Ci racconti le tappe più importanti del tuo percorso musicale? 
Ciao! Ho cominciato molto presto a suonare, più tardi a scrivere. 
Nel 2014 ho pubblicato un album autoprodotto che mi ha portato al festival di Castrocaro l’anno successivo. Poi altri dischi, collaborazioni, produzioni, chitarre qua e là, tutto quello che faccio ancora oggi. 

Quale messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo “La maglietta di Friends”?
E’ un inno nostalgia, ma anche una canzone molto positiva. C’è un ritmo funky che trasmette leggerezza. E’ una canzone scritta da un trentenne qualunque che racconta ciò che vive. 

Due aggettivi per descrivere il singolo.
Nostalgico ma leggero. 

Cosa ne pensi della scena musicale attuale? Cosa salveresti e cosa cambieresti? 
Ad essere sincero vedo cose troppo uguali tra loro… 
Ci sono stati due o tre artisti negli ultimi anni che hanno cambiato un pò le carte in tavola, il c.d. indie, dopodiché tutti hanno seguito quel filone. 
Mi piace la gente che sperimenta, che prova a dire cose diverse o le cose di sempre ma in modo diverso. 
Penso alla scena di fine anni 90…
Solo a Roma c’erano Gazzè, Silvestri, Fabi, Britti, Zampaglione.
Tutti cantautori, tutti musicisti che sperimentavano tanto senza distaccarsi dalla forma “canzone italiana”. 
Ecco, quello è il mondo in cui mi rivedo. 

Come vivi il rapporto con i Social Network. Pensi che la visibilità che offrono, al giorno d’oggi, questi mezzi di comunicazione sia più un bene o un male per la scena musicale?
Sono molto attivo sui social, sono una vetrina e sarebbe sciocco non utilizzarli se vuoi che la tua musica arrivi a tutti. 
L’importante è che non sia solo immagine. L’altro giorno ero in un negozio di strumenti musicali, sono entrati due ragazzi solo per farsi la foto con la chitarra. “Mettila su Instagram!” Disse uno di loro… 
Così non mi piace. 
Per cui penso che i social siano sicuramente un bene se usati nel modo giusto, senza fingere, senza mistificare la realtà, senza proporre nulla che non corrisponda a ciò che siamo. 

Quali saranno i tuoi prossimi impegni?
Ci saranno altri singoli e dei live in tutta Italia. 
Questa sarà la mia estate e spero tutta la vita! 
Grazie per questa intervista. 
A presto! 

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