Intervista alla band dei Freak Show


In occasione dell’uscita del nuovo singolo
“Old Disco”, abbiamo fatto una chiacchierata con i Freak Show. La band è attualmente formata da Max "Wonder" Pari (basso), Rossana Pedullà (voce), Eros Lolli (drum), Andrea Lodi (keybs) e Mattia Pirone (guitar) ma questo è il nucleo attorno al quale orbitano tanti altri amici musicisti poiché essi credono che lo scambio e la collaborazione tra artisti e i generi sia l’unica strada per produrre qualcosa di originale.
 
Ciao ragazzi, innanzitutto grazie della disponibilità. Di recente è uscito il vostro nuovo singolo “Old Disco”. Che cosa vi ha ispirato nella produzione di questo brano?
Grazie a voi per l’opportunità. Old Disco rappresenta bene il mondo musicale intorno al quale navighiamo: funky, disco, pop con chiare influenze derivanti dagli anni ’70-’80. Volevamo fare un pezzo dedicato alle discoteche e alla discomusic, che non suonasse troppo datato. Ci siamo subito concentrati su basso e batteria e da lì è sgorgato il resto della canzone.
 
In generale dove trovate l’ispirazione per scrivere i vostri pezzi?
M: In generale, in macchina o in motorino. Mi “arriva” una parte della canzone, solitamente il ritornello e da lì ricostruisco il resto. Nel caso di Old Disco, però, è arrivata prima la parte di basso.
 
Cosa ne pensate dell’attuale scena indipendente italiana?
Domanda difficile che richiederebbe approfondimenti. In generale, la scena non è diversa da ciò che è sempre stato, cioè artisti molto bravi e altri con meno frecce al loro arco che lottano nella stessa arena per un po’ di visibilità. Sembra che l’avvento massivo della tecnologia abbia portato la conseguenza della velocità applicata alla musica. Un progetto adesso può nascere direttamente in studio di registrazione, in poche ore. È chiaro però che una canzone nata così velocemente non ha passato la fase di “rifinitura”: la correzione di una rima, di una frase, un arrangiamento curioso, un accordo sostituito con uno più bello, la modifica di una melodia. Queste sono cose che hanno bisogno di maturare e necessitano di tanto tempo. Non si fa una canzone in due ore e avere la pretesa che abbia lo stesso peso artistico di una su cui si è lavorato di più.
Ecco come vediamo la scena attuale: un sacco di pezzi veloci accanto ad alcuni più maturi. Poi bisognerebbe ampliare il discorso per capire se e a chi giova questo stato di cose ma diventerebbe lunga…
 
Quali sogni nel cassetto vi piacerebbe poter realizzare prima di ogni altro progetto?
Condividere il palco con alcuni artisti di cui abbiamo una stima enorme. Volete qualche nome? Caparezza, Silvestri, Frankie Hi-NGR, i primi che vengono in mente. Senza nulla togliere a nessuno, questi sono quelli che ci sono più affini, dal punto di vista musicale (sì, anche Silvestri. Potrebbe sembrare una scelta bizzarra perché di lui si ha sempre questa immagine molto cantautoriale ma andate a riascoltare i lavori che faceva intorno agli anni 2000, vi stupirete).
 
Qualche novità che volete condividere, in anteprima, con i nostri lettori?
Certamente il fatto che, andare ad ottobre, faremo uscire altri tre singoli che stiamo ultimando in questi giorni in studio. Siamo entusiasti di come sono venuti e non vediamo l’ora di sottoporli al giudizio del pubblico.

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