Intervista alla band dei Liv Charcot per il nuovo EP “Argento”


“Argento” è il nuovo EP dei Liv Charcot composto da 4 tracce che colpiscono dritte nel segno.
L’album si apre con “Satana”, primo singolo uscito, un’apertura cupa e riflessiva, per poi passare a “Giocare col tempo”, il secondo singolo, mantra synth pop, il ritmo diventa poi ossessivo con “Parlami”, una parentesi di sonorità psichedeliche all’interno del disco, che si chiude con la più violenta e distorta “Povero Cristo”. Questo EP rappresenta per la band un punto di svolta, un ritorno, un vero e proprio riassunto di quello che sono e che sentono ad oggi i Liv Charcot.
 
 
I Liv Charcot, come si sono conosciuti e da cosa è nata la decisione di dar vita al gruppo?
I Liv Charcot sono nati in realtà dalle ceneri degli Indovena, altro gruppo in cui suonavamo sia io che Tommaso, una band composta da 4 elementi, dal sound piuttosto aggressivo, e che ha visto il suo “successo” se così si può chiamare tra il 2005 e il 2014 all’incirca. Ci siamo divertiti moltissimo, abbiamo fatto centinaia di concerti insieme. Da quel gruppo poi è nato questo secondo progetto, un po’ più elaborato ma sempre molto sanguigno. La decisione del cambio di nome è dovuta al cambio di formazione e di genere se vogliamo.
 
Quale messaggio volete comunicare con “Argento”?
Togliamoci la maschera, e facciamo più attenzione al tempo che scorre.
 
Che atmosfera si respira in questo EP?
Sono 4 atmosfere in realtà, non inteso come valore di pressione, ma nel senso che sono 4 atmosfere diverse tra loro, corrispondenti alle 4 canzoni dell’EP: (1) il disco si apre con “Satana”, primo singolo uscito, un’apertura cupa e riflessiva, per poi passare a (2) “Giocare col tempo”, il secondo singolo, mantra synth pop; poi (3) il ritmo diventa poi ossessivo con “Parlami”, una parentesi di sonorità psichedeliche; e infine l’ultima atmosfera (4) più violenta e distorta “Povero Cristo”. Questo EP rappresenta un vero e proprio riassunto di quello che sono e che sentono ad oggi i Liv Charcot, la scelta delle tracce è ricaduta proprio nel tentativo di farvi vedere tante nostre sfaccettature.
 
Parlando sempre del nuovo lavoro discografico: c’è un brano a cui siete particolarmente affezionati e per quale motivo?
“Povero Cristo” mi piace molto, ogni tanto la rabbia fa bene, una volta tirata fuori genera un bel mare di tranquillità.
 
“Giocare col tempo” è il vostro nuovo singolo, un brano nato quando e come?
Un brano nato nel tempo verrebbe da dire, scusate il gioco di parole, nel senso che è uno di quelli che avevamo da più tempo e che non riuscivamo a sciogliere, un nodo. È nato come gli altri pezzi nel nostro studio a Livorno (i.e., lo Studio20) da jam strumentali con vocalizzi accennati, poi è arrivato il testo e con il produttore Lorenzo “Moka” Tommasini, siamo riusciti anche a sciogliere il nodo, arrivando alla forma che potete ascoltare oggi su tutte le piattaforme e in radio.
 
Di chi è l’idea del video e da chi è stato girato?
 
Per questo dobbiamo ringraziare Federico Anglano, regista del video, che ha saputo cogliere molto bene il significato del pezzo e renderlo con una breve storia e un mood molto affine alla canzone. Un grande grazie va anche ad Aurora Casabona e Guido Frosini, che hanno saputo recitare magistralmente nel video, e a Viola Buti che ne ha curato lo styling.
 

Riguardo ai concerti avete qualche data in programma?
Da qui a Settembre abbiamo in programma un periodo di completo relax, sia io che Tommaso facciamo altri lavori oltre a suonare, e ci concederemo quindi uno stop estivo da tutto. A Settembre poi ci ritroveremo allo Studio20, con tutti gli strumenti a portata di mano e il mixer attaccato in Rec per comporre nuove canzoni e raggiungere un numero di canzoni tale da pubblicare un album e organizzare qualche live invernale. Seguiteci sui nostri spazi social per essere sicuri di non perderli!

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