Ci racconti le tappe più importanti del tuo percorso musicale?
La mia biografia richiede ore di tempo…😊 E’ tutto su Spotify, comunque.
Sintetizzando, ti direi che ho scritto molti brani e suonato molto in giro nei ’70; poi sono stato il bassista di un gruppo funky, Krundaals, coi quali abbiamo registrato un disco arrivato in tutta Italia (Emerging); poi ho iniziato a pubblicare le cose di cui sono autore: prima in una trilogia di 3 dischi che ho chiamato *Biblica* e che è tutta reperibile in Spotify e poi, nel nuovo millennio, mi son dedicato anche al teatro.
Ora, infine, sto tornando in pista con le cose di cui sono autore in questo lavoro che spero diventi una nuova trilogia!
Sintetizzando, ti direi che ho scritto molti brani e suonato molto in giro nei ’70; poi sono stato il bassista di un gruppo funky, Krundaals, coi quali abbiamo registrato un disco arrivato in tutta Italia (Emerging); poi ho iniziato a pubblicare le cose di cui sono autore: prima in una trilogia di 3 dischi che ho chiamato *Biblica* e che è tutta reperibile in Spotify e poi, nel nuovo millennio, mi son dedicato anche al teatro.
Ora, infine, sto tornando in pista con le cose di cui sono autore in questo lavoro che spero diventi una nuova trilogia!
Quale messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?
Che la strada che dobbiamo fare è ancora lunga, difficile e, probabilmente, siamo spesso sulla strada sbagliata.
Questi passi non fan per me, insomma.
Non mi piace giudicare me stesso, sarei tentato di usare aggettivi negativi per fare il finto modesto! 😊
Spero che la mia musica suoni motivata ed impegnata: ecco i 2 aggettivi.
Non mi dispiace la scena musicale attuale; è cambiato il modo di veicolare le idee e – soprattutto – il motivo per cui lo si fa.
Ma molta dell’energia che trovo nella musica attuale lo terrei ben stretto.
Certo, il rock ha ormai uno spazio ristretto, rispetto a prima.
Ma sicuramente non è nei musicisti che trovo la radice del motivo per cui molta musica non emerge.
Quello che credo serva è:
meno talent-shows e più talent-scout, meno imprese e più impresari, meno etichette e più promotori.
Come vivi il rapporto con i Social Network. Pensi che la visibilità che offrono, al giorno d’oggi, questi mezzi di comunicazione sia più un bene o un male per la scena musicale?
Come sempre, le armi sono a doppio taglio.
Se consideriamo il dissing, le offese, le invidie e millanta ulteriori cose negative che si possono fare da dietro una tastiera, è ovvio che ci troviamo di fronte ad un fenomeno negativo.
Se consideriamo le possibilità che la rete offre a chi cerca di proporre qualcosa – sia un’idea, sia un brano, sia una proposta – beh, in questo caso la rete è un catalizzatore straordinario.
Pubblicare tutto quello che ho fatto in passato rifacendo gli arrangiamenti.
Uscire in tour con il disco che sto pubblicando.
Raggiungere più gente possibile.