“Un Tranquillo Weekend Dittatvra” è un EP dalle sonorità punk hardcore con sfumature lisergiche e un'espressività colma di versi da invasati. Questo lavoro è paragonabile ad un viaggio che inizia come una tranquilla partenza per una vacanza per poi trovarsi all'improvviso in un manicomio criminale dove si celebrano riti pagani macabri con sacrifici umani, abbuffate di carne, amori tossici, psicopatologie malgestite, demoni assetati di sangue e podcast true crime.
Il vostro nuovo EP "Un Tranquillo Weekend Dittatvra" è decisamente un lavoro audace. Cosa vi ha ispirato a creare questo concept così unico?
In realtà è tutto più semplice di quanto non sembri, semplicemente noi ci arrapiamo con la tristezza e ci masturbiamo sul dolore.
Qual è stata la sfida maggiore nel trattare argomenti come sacrifici umani e rituali pagani nella vostra musica?
Quella è la parte più semplice a dire il vero. Basta lasciarsi andare all'ispirazione.
Parlando di temi come amori tossici e demoni assetati di sangue, come pensate che il pubblico reagirà a questi racconti così viscerali?
Speriamo bene. Alla gente piace sentire parlare di crimini, situazioni sinistre e crudeltà, basta banalmente osservare quanto seguito hanno La signora in giallo o Chi l'ha visto, per fare due esempi normalissimi. Non ci poniamo neanche l'obiettivo di scandalizzare o turbare gli ascoltatori, dato che ormai si riesce a rimanere indifferenti anche di fronte alle guerre e ai massacri. L'unica cosa che ci auguriamo veramente è che la gente apprezzi il modo in cui abbiamo utilizzato l'italiano per parlare di questi argomenti.
Quali sono i piani futuri per la band dopo questo EP?
Non si dice, porta sfortuna.
