Maria Elisabetta Giudici: "Leggere è come entrare in migliaia di mondi indimenticabili". L'interviste


“La foresta invisibile” è il nuovo libro di Maria Elisabetta Giudici. Il romanzo narra di una preziosa collana nata da un ramo strappato via da una foresta sottomarina, il cui ruolo invisibile si capirà solo alla fine del racconto.

«Il corallo è stato spettatore di gran parte della mia vita. Da bambina, dopo infinite insistenze, riuscii a farmi regalare un piccolo braccialetto di corallo che avevo visto a Sorrento durante una gita con i miei genitori, poi per la mia laurea qualcuno mi fece trovare in un cofanetto di velluto color melograno degli orecchini di corallo, infine tre anni fa qualcun altro mi mise al collo una collana di coralli. - spiega l'autrice - Ho pensato dunque di rendere onore a questo “materiale marino” che quasi non esiste più, appaiandolo alle vite dei personaggi che si dipanano e vengono intrecciate come perle di una collana, infilate con ordine e precisione fino a formare un oggetto prezioso».

Quando e perché hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato nel 2019 in modo del tutto casuale una mattina mentre scrivevo un sogno fatto molti anni fa. A forza di scrivere è venuto fuori un romanzo. Il perché è il piacere di rallentare i tempi in questa orribile epoca di click e abbreviazioni.

Quale valore ha per te la scrittura?
Un valore immenso. Poter trasmettere i propri pensieri ed emozioni è come vivere una seconda volta.

“La foresta invisibile” è vincitore del Premio Acqui Terme 2019 sezione romanzi storici e Premio Etna Book 2020 “Miglior Inedito”. Com’è nato il titolo e quanto ci hai messo a scriverlo?
Sette mesi per scriverlo e quattro per editarlo e farlo uscire. Il titolo è stato facile: nasce dalla protagonista assoluta, una collana di corallo. Il corallo cresce in foreste sottomarine, quindi invisibili.

Tra i libri che hai scritto qual è il tuo preferito?
Ne ho scritti due e ovviamente sono legata al mio libro di esordio, IL RE DI CARTA, che mi ha fatto entrare nel mondo della scrittura, ma credo che La Foresta Invisibile rappresenti una mia notevole maturazione sia per il ritmo della storia, che per l’approfondimento degli eventi e dei personaggi. Insomma, li amo ambedue.

Quando hai finito il tuo primo romanzo “Il re di carta”,sapevi già che avresti continuato a scrivere e a pubblicare?
No assolutamente. Veramente non avrei mai immaginato che il Re di carta sarebbe stato pubblicato. Quando ho ricevuto una proposta editoriale e stata una incredibile  ed emozionante sorpresa.

Per concludere, quale messaggio vuoi lanciare ai nostri lettori.
Beh,oltre a invitarli a leggere me, leggete, leggete, leggete: leggere è come entrare in migliaia di mondi indimenticabili. 
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