Ecco il nuovo singolo con cui torna in scena la cantautrice siciliana Cassandra Raffaele. Si intitola “Sarà successo”, inno alla vita forte di quel romanticismo lirico dal suono ricamato dentro forti gusti retrò anche grazie alla produzione totalmente analogica firmata da Roberto Villa e da “L’Amor Mio Non Muore”. Canzone che mette in scena la faccia di Antongiulio, il tipico nerd italiano: interessante questo personaggio, questo simbolo che un poco appartiene a tutti noi, simbolo di quel certo modo che abbiamo di celebrare la nostra personale solitudine quando, ognuno per il suo motivo, ci stacchiamo dallo scorrere quotidiano delle cose. Resistenza o resilienza… oppure tanto altro ancora dentro le righe di questa nuova bellissima canzone di Cassandra Raffaele.
È un’immagine che mi rappresenta molto. È la bandiera di noi persone “smanettone”, ma non solo. Il mondo nerd è fatto spesso di solitudine , di stanze che diventano laboratori, gioco , curiosità e fame di conoscenza, di sfide personali, di riscatto, e al di là dell’aspetto fisico, che per molti forse, può risultare un po’ banale, il nerd è lo stato di una persona in perenne evoluzione. E mai come ora, ne ho potuto riconoscere e apprezzare un certo stato d’appartenenza
Ho nascosto per bene tra le metafore e le similitudine delle parole che ho scritto nel testo di “Sarà successo”, dubbi e paure per una vita il cui prezzo da pagare è non mollare nemmeno per un secondo, e mantenere il timone alto, seguendo la rotta, altrimenti sei perso. Abbandonare costa poco. Arrendersi è gratis. “Perseverare” non è mai in saldo di stagione e costa un botto.
Hai ragione. Se pensiamo alla vita come un’esperienza oraria, il successo lo è altrettanto. Sto facendo pratica dell’inverso. Ricerco l’anti-orario, il senza tempo. Sto cercando di fare palestra del duraturo, della lentezza, e per me che sono accelerata di natura è una fatica immensa. Sfido il carpe diem, che oggi al contrario non ci sta lasciando vivere i momenti ma sembra quasi che ce li stia togliendo.
Chissà… Lascio a voi e a chi ascolta, la libertà di leggere tra le righe il proprio spunto.
Sto vivendo una storia dove la musica si è presa gioco di me, e mi ha “costretto” a fermarmi e a farmi emozionare senza più timore.