Marco Ligabue presenta “Salutami tuo fratello”: «Uno spaccato piuttosto vivace, che spero vi faccia viaggiare con la mente»


“Non è un libro celebrativo, e non mi metto nessuna medaglia al collo, ma sono esperienze, cuori che battono, e vite che andavano raccontate”
Queste le parole di Marco Ligabue che oggi in conferenza stampa ha presentato il suo primo libro (in uscita dall’8 Aprile in tutti gli store online e nelle librerie) “SALUTAMI TUO FRATELLO”. Cronache spettinate di un rocker emiliano.

“Uno spaccato piuttosto vivace - ci dice lo stesso Marco Ligabue - che spero vi faccia viaggiare con la mente: dalla mia infanzia passata al Tropical, la balera in cui siamo cresciuti, alla mia prima band musicale che rispecchiava un’epoca dove in Emilia si mangiavano capelletti in brodo al ritmo degli AC/DC. Vi presenterò la mia combricola, le fidanzate, la formidabile cuoca che è mia madre e torneremo indietro nel tempo per partecipare al primissimo concerto di Luciano, al memorabile live degli U2 a Modena ma anche per rimorchiare belle gnocche in Riviera Romagnola”. 

Sinossi
Dopo un’infanzia “normale”, in un tipico paese emiliano, la vita di Marco viene travolta dal successo di Luciano e cambia per sempre. Inevitabile la notorietà di riflesso, eccitante, ma delicata da gestire. Difficile è riuscire a “far traboccare il vaso” della propria vita, senza restare nell’ombra. Ma sorridente e determinato come solo lui sa essere, riesce a trovare la sua strada, dapprima lavorando con e per Luciano e poi affermandosi come artista indipendente.


“Il mio libro non era in programma”, spiega Marco, “E’ un libro che nasce da uno spunto di vita, in molti mi hanno detto di non farlo, ma io ho resistito alle critiche e il mio orgoglio e tenacia emiliana, è venuta fuori dandomi la carica per andare avanti. Il mio è un cognome pesante è vero, e in passato ho pensato anche di cambiarlo, ma poi mi son detto di no, perché era come scappare e io non voglio scappare, anche perché io e Luciano siamo due persone completamente diverse che si stimano a vicenda, e il mio cognome è un dono di mio padre. Ho sempre cercato di vivere nel migliore dei modi possibili e sarebbe banale dire che in certe occasioni il confronto con Luciano non abbia pesato, ma sono andato avanti per la mia strada, e ringrazio mio fratello (come racconto nel libro), per essere stato un padre per me, e per tutti i consigli che mi ha dato senza invadere la mia vita anzi si è messo sempre da parte per non farmi sembrare “il raccomandato” di turno”.

Marco Ligabue appoggia la chitarra per un breve periodo e decide, per la prima volta, di raccontarsi a tutto tondo in un libro. È servito un lockdown per ripercorrere tutte le fasi della sua vita e metterle nero su bianco, in uno dei pochi momenti lontano dal palco e dai riflettori. Un racconto intimo e sincero tra vita privata, ricordi illuminanti, aneddoti ironici e tanto rock’n’roll. 
Trentatrè “cronache” che hanno come filo conduttore la musica. 
Con una scrittura immediata e fresca, che si avvale di un gusto naturale per il racconto, Marco Ligabue, mette in scena situazioni quotidiane, avventure giovanili e imprese memorabili, arricchite da teneri racconti di famiglia. E tanti, divertentissimi episodi della vita da artista: perché forse nessuno mai, come lui, ha vissuto il palco da ogni lato, da fan, da addetto ai lavori, da musicista, da protagonista e da fratello di una rockstar.
Pagine intrise di calore e autenticità, dall’inconfondibile sapore emiliano, che scorrono via veloci lasciando il sorriso sulle labbra e la voglia, come accade per i bei libri, di conoscere e diventare amici del loro autore.

“Questo libro”, conclude Marco, “Ha la giusta dose di leggerezza e freschezza di cui in questo momento abbiamo bisogno”.

Articolo a cura di Rosa Spampanato

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