Moder: sono gli “Acrobati” i veri artisti

Firma per la Glory Hole Records questo nuovo Ep di 5 brani figli di una pandemia, di una restrizione, figli dell’istinto e della notte. Brani che somigliano all’immagine di copertina, tra luci artificiali e un infinito da scoprire oltre il buio e l’orizzonte di una finestra. E sono gli “Acrobati” - titolo del lavoro - quelli che vincono la sfida contro questa vita di rivoluzioni e scossoni… i veri artisti secondo una lettura romantica che voglio dargli. Il rap urbano che è anche periferico, collettivo di collaborazioni, di lavoro in tandem e in remoto. Il rap che è dichiarazione di intenti e istinto libero di essere. Il perfetto mix dei suoni è anch’esso un acrobata di questo tempo assurdo…

Dichiari di aver vissuto 6 vite nell’ultimo anno… perché? 
Nell'ultimo anno ho cambiato vari lavori da musicista, a bracciante agricolo, al cinema, è stato come tornare al periodo dopo il diploma. La pandemia mi ha spinto a mettere tutto in discussione e mi ha obbligato a scelte difficili, mettermi alla prova mi è servito per ricordarmi chi sono e che in fondo la vita non è un viaggio a tappe prefissate. 

La pandemia e il distanziamento secondo Moder…? 
Non ho idee in merito, ci sono persone più titolate di me per questo argomento. Da artista e cittadino questa cosa mi ha investito e credo mi abbia cambiato ma è troppo presto per capire come. 

Che poi mi pare che questa copertina la dica lunga su tutto quanto o sbaglio?
La copertina di Nicola Varesco è stata illuminante anche per me, dai miei brani ha colto esattamente il centro del progetto: una supernova nel buio, un angelo che prova a schiantare le mura e a volare. La musica ha la capacità di trasportarti fuori da te, e farti "vedere" tutto più intensamente.


Perché la notte? Perché scrivi di notte? E perché c’è la notte al di la della finestra?
Non c'è un motivo preciso, la notte sono più concentrato. La finestra e il buio erano i miei compagni di viaggio mentre scrivevo questi pezzi, la luce era il lampione che illuminava la strada deserta uno squarcio di vita nel silenzio. 

“Acrobati” è un bellissimo titolo… una metafora della vita assai interessante. Ma alla fine esiste l'equilibrio o il vero senso sta nel restare in cerca sempre?
Gli acrobati sono tali solo se rischiano di cadere continuamente, forse il senso di tutto è continuare a cercare un equilibrio tra le funi sospese e imparare a cadere quando è inevitabile. - Che direzione sta prendendo il tuo suono dopo questa pandemia? Non lo so ancora, in "Acrobati" c'è qualcosa del mio futuro ma sto raccogliendo le idee il percorso è solo all'inizio. 

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