“VivaldInKanto-Le quattro stagioni - Opera POP” di Luciano Varnadi Ceriello. L’intervista

“VivaldInKanto - Le quattro stagioni - Opera POP” è il titolo del nuovo album di Luciano Varnadi Ceriello, ispirato alle quattro stagioni di Vivaldi. Si tratta di un disco sperimentale, avanguardista ed eclettico, che vede gli arrangiamenti del figlio sedicenne Giuseppe Ceriello (pseudonimo Kristo) e la collaborazione di Tony D’Alessio - voce del Banco del Mutuo Soccorso - e del trio delle Matrioske. I testi dell'intero album sono contenuti anche nel romanzo “IL SEGRETO DI VIVALDI - Tra esoterismo e passione” edito da Armando Curcio Editore (settembre 2021), disponibile in libreria e negli store online.

Abbiamo intervistato Luciano Varnadi Ceriello per saperne di più sul nuovo progetto discografico.

Ciao Luciano, benvenuto. Raccontaci un po’ di te. Quali sono le tappe più importanti del tuo percorso da cantautore e da scrittore?
La scrittura ha sempre accompagnato la mia esistenza, sin da quando ero bambino. Ho iniziato con lo scrivere poesie, che dai quindici anni in poi sono state musicate dal mio maestro di chitarra Gianni Bernaudo, poi col passare del tempo, ho imparato a musicarmele da solo. Buona parte della mia produzione cantautorale giovanile è confluita nel mio primo album “DESERTI IRREALI” del 2000. È stata poi la volta di “RADIO VARNADI”, album che propone una giornata musicale che va dalle otto del mattino fino a mezzanotte, al suo interno ho inserito speakers, jingles musicali, pubblicità, info-traffico, radiogiornale e tutto ciò che concerne il mondo della radio, l’unica cosa che differisce da una vera e propria emittente, è che tutte le canzoni sono di un unico artista, Varnadi per l’appunto. Nel 2012 è uscito l’album “CONTESTATORE ROMANTICO” e poco dopo il suo lancio è avvenuta una rivoluzione copernicana del mio sentire artistico che mi ha condotto sulla strada della letteratura: una notte ho sognato Chopin che mi ha chiesto di scrivere un testo sul suo secondo Notturno, l’Opera 9 N.2. La scrittura di questo testo, redatto con corrispondenza sillabica sulla melodia, mi ha fatto innamorare della musica classica e mi ha portato a scrivere i testi su tutti e ventuno i Notturni del pianista polacco, al termine dei quali mi sono cimentato nella scrittura del mio primo romanzo IL SEGRETO DI CHOPIN (Curcio Editore 2017). Nove dei 21 Notturni cantati sono stati inseriti nell’album ONIRIC CHOPIN ProsiMeloMetro N. 1, disco che ho avuto l’onore di incidere insieme a Juri Camisasca, al maestro Giuseppe Giulio di Lorenzo e alla vocalist Vera Mignola, album rientrato tra i finalisti del Premio Tenco 2019 e vincitore assoluto del Rive Gauche Festival. Sempre nello stesso anno è uscito il secondo tomo della Trilogia di Reinhard Friedmann intitolato IL SEGRETO DI MARLENE – Viaggio alla ricerca del sé, che mi ha dato la soddisfazione di vincere l’Oscar della letteratura 2020 al Golden Book Awards e il prestigioso Premio EtnaBook di Catania. L’anno 2021 ha visto l’uscita del terzo libro della trilogia intitolato IL SEGRETO DI VIVALDI Tra esoterismo e passione e di due dischi, il primo RADIO VARNADI 2.0 FAMILY EDITION che ho condiviso con tutta la mia famiglia (Tre dei miei quattro figli hanno cantato, uno dei quali ha anche suonato la batteria, la marimba e la tromba, mio figlio Giovanni, l’unico che non ha cantato, l’ho messo in copertina e mia moglie ha prestato la sua voce come speaker del radio giornale) e “VivaldInKanto - Le quattro stagioni - Opera POP” 

“VivaldInKanto - Le quattro stagioni - Opera POP” è il tuo nuovo album. Di cosa si tratta?
“VIvaldInKanto - Le quattro stagioni - Opera POP” (ProsiMeloMetro N. 2) è un album che contiene i dodici movimenti de Le quattro stagioni di Vivaldi che ho reso canzoni. Ho infatti scritto i testi sulle melodie di Vivaldi con corrispondenza nota-sillaba. Ciò che ne è uscito fuori è un album che si presterebbe bene alla realizzazione di un musical. Nei testi ho messo in correlazione le quattro stagioni del ciclo dell’anno, con le quattro età della donna, dove alla PRIMAVERA corrisponde la nascita di una bambina, all’ESTATE il periodo dell’adolescenza, all’AUTUNNO il periodo della maturità e all’INVERNO il periodo della vecchiaia. Le voci dell’album sono de Le Matrioske, trio formato dalle voci straordinarie della mia ventennale collaboratrice Vera Mignola, da sua figlia Nunzia Duri e da sua nipote Orsola Guerriero, nonché dall’eccellente voce del caro amico Tony D’Alessio, attuale voce del Banco del Mutuo Soccorso. Gli arrangiamenti, sviluppati con un suono elettronico, sono stati curati da mio figlio Giuseppe (Nome d’arte Kristo), che ha lavorato al disco alla tenera età di quindici anni. Gli ho lasciato carta bianca, tutto ciò che è inciso è tutta farina del suo sacco. Io mi sono ritagliato un posto da voce recitante all’interno del secondo movimento dell’Autunno. Il quadro di copertina è stato realizzato da mia moglie, la pittrice Amelia Musella, è grazie alla visione di quest’opera che ho avuto l’ispirazione per il concepimento del disco. 

Finalista e vincitore di diversi premi letterari e cantautorali tra i quali il Premio Tenco. C'è un'esperienza o un palco che porti nel cuore?
Durante la mia carriera artistica non ho condotto un’eccessiva attività live, faccio l’insegnante da quando avevo ventidue anni e al mattino sono sempre dovuto andare a scuola, per cui mi è stato difficile conciliare l’attività didattica con quella artistica. Ciò mi ha portato a prediligere il lavoro in studio di registrazione. Un momento che mi ha dato una forte emozione però lo ricordo, quando calcai il palco dei Nomadi a Novellara insieme all’amico Rosario Castagnola (D-Ross) mio produttore artistico dell’epoca, c’erano ventimila persone, avevo trent’anni e in quel periodo indossavo sulle scene una gonna lunga fino ai piedi, una bandana e un orecchino con la croce, eseguii i brani IL CREDO, COGITO ERGO SUM e la dissacrante BIG JIM E BARBIE che parla di ricordi erotici infantili. Interpretai questo brano con un megafono in mano, che mi fece definire simpaticamente da Red Ronnie “Il pazzo col megafono”.  

Per concludere, cosa rappresenta per te questo disco?
Quest’album è per me un caposaldo della mia produzione artistica, è stato una sfida con me stesso, ero convinto che potesse funzionare, ma non ero certo che il pubblico e la critica fossero pronti ad accoglierlo. Le recensioni più che lusinghiere che sta ricevendo mi fanno tanto bene al cuore e mi spingono ad andare avanti lungo la strada che ho fin qui tracciato. Sono pronti già altri due ProsiMeloMetri, uno che vede le orchestrazioni per quartetto d’archi del maestro Ivano Leva, con testi scritti da me sulle Romanze senza parole di Mendelssohn, e l’altro con testi scritti sulle melodie di un compositore francese il cui nome al momento preferisco non rivelare. Il pianoforte del maestro Giuseppe Giulio di Lorenzo è stato già registrato, a breve incideremo le voci di Tony D’Alessio, che sarà il leader vocale dell’intero album. 

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