La nostra intervista a Ro’Hara


Dal 3 giugno è disponibile in radio e in digitale “Shalla” (LaPOP), il singolo d’esordio di Ro’Hara.
Il brano nasce nell’intimità della stanza dell’artista e viene subito sviluppato in studio insieme al suo team: il produttore Cristiano Norbedo e il musicista Francesco Cainero. Chi ascolta questa canzone si immerge in parole forti, con un certo peso emozionale, ma il tutto è accompagnato da un sound fresco, moderno e ballabile, proprio ad esprimere il senso di leggerezza e fiducia che bisognerebbe avere nei confronti della vita.

Ci racconti le tappe più importanti del tuo percorso musicale? 
Ho sempre cantato molto, fin da bambina. Questa cosa mi ha portato ad avere tante esperienze musicali che mi hanno permesso di migliorare. I miei genitori mi hanno iscritta ad una scuola di canto a 12 anni e da li non ho mai abbandonato la musica. Ciò da cui imparato maggiormente e che posso definire una delle tappe più importanti del mio percorso musicale, sono i concerti dal vivo. Grazie alla musica live ho imparato ad avere contatto con il pubblico, a superare l'ansia e a sostenere vocalmente e fisicamente ore di concerto. Ho partecipato anche a tantissimi concorsi canori, dai quali ho ricevuti belle soddisfazioni, tra i quali: "Vincitrice del Talent Vocal Selection" con Mara Maionchi, finalista a Musicultura, due volte finalista al "Tour Music Fest", vincitrice del "Premio Casa della musica" con Andrea Rigonat e tra i vincitori di "A Voice for Music" con direttori artistici Loretta Martinez ed Enzo Campagnoli.

Quale messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?
Che non siamo soli. Lasciare andare certe situazioni o persone è spesso molto dura, ma quando trovi la forza per farlo, la vita automaticamente si riequilibra, sia dentro di noi che fuori.

Due aggettivi per descrivere il singolo.
-sensibile
-accattivante

Cosa ne pensi della scena musicale attuale? Cosa salveresti e cosa cambieresti?
E' un argomento sicuramente molto ampio che in poche parole non è facile da trattare. Penso che la musica italiana dovrebbe prendere grande spunto da quella americana ed anglosassone. Non dovremmo fossilizzarci su ciò che va di moda, ma aprire il mercato anche a qualcosa di diverso ma pur sempre di qualità, proprio come all'estero. Penso che la parola "commerciale" non esista, perché diventa commerciale ed attuale tutto ciò che è nuovo ed interessante. Un esempio lampante dei nostri giorni è Billie Eilish; lei non era considerata "commerciale" prima di fare il boom, eppure la sua musica ci è entrata talmente dentro che ora è tra le artiste più amate e anche copiate al mondo. Penso inoltre che nella musica, bisogna essere sé stessi, senza inseguire e cambiare tutto in base a ciò che vuole il mercato, perché le esigenze che si cercano oggi non saranno le stesse di domani. Infine, penso che bisognerebbe dare più importanza alla sostanza ed al talento di un artista, piuttosto che puntare troppo sull'immagine. 

Come vivi il rapporto con i Social Network. Pensi che la visibilità che offrono, al giorno d’oggi, questi mezzi di comunicazione sia più un bene o un male per la scena musicale?
I social, se usati nel modo corretto, possono essere una buona opportunità per farsi notare, ma penso anche, che le tante ore spese per lavorare su queste piattaforme, ci faccia perdere spesso il focus che potremmo utilizzare per crearci altri tipi di opportunità. 

Quali saranno i tuoi prossimi impegni?
Ora come ora voglio dedicarmi all'uscita dei vari singolo del mio nuovo ep; farmi conoscere e cantare i miei brani nei concerti per crearmi piano piano un pubblico più ampio.

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