Monika: “Nicotina” è la mia verità. Ora non ho più paura di espormi


Dietro ogni brano c’è una storia, un’urgenza, un’urgenza che diventa voce. Per Monika, questa urgenza ha preso forma tra le pareti della sua stanza, trasformandosi lentamente in un percorso fatto di palchi, prove, cadute e piccole vittorie. Oggi quel percorso si arricchisce di un nuovo capitolo: Nicotina, un singolo che rappresenta per lei la tappa più significativa e personale.

Con questo brano, Monika affronta il tema delle relazioni tossiche, ma lo fa senza filtri, con un’energia autentica che arriva dritta al cuore. La sua scrittura è un invito a riconoscere le ferite, ma anche a trovare il coraggio di lasciarle andare.

Abbiamo intervistato Monika per farci raccontare il significato profondo di Nicotina, la sua visione della musica oggi, il rapporto con i social e cosa ci aspetta dal suo progetto in continua evoluzione.

Ci racconti le tappe più importanti del tuo percorso musicale?
Il mio percorso è iniziato tra le mura della mia stanza, dove scrivere era prima di tutto un bisogno, ancora prima che un progetto. Poi è arrivato il momento di uscire allo scoperto, con le prime esibizioni, gli errori, le lezioni imparate e le piccole vittorie. Ogni tappa mi ha insegnato qualcosa. Nicotina è, ad oggi, la tappa più significativa: un sogno che si realizza. Con questo pezzo ho messo a nudo una parte profonda della mia personalità e ho deciso di espormi davvero.

Quale messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?
Nicotina è una presa di coscienza delle ferite che una relazione può lasciare, quelle da cui, nonostante tutto, spesso facciamo fatica ad allontanarci. Ma è anche un invito a trovare la forza per uscirne. Ho scritto questo brano con l’obiettivo di far sentire meno sole le persone che stanno vivendo – o hanno vissuto – una relazione difficile.

Due aggettivi per descrivere il singolo.
Energico, autentico.

Cosa ne pensi della scena musicale attuale? Cosa salveresti e cosa cambieresti?
Credo che la scena musicale di oggi sia estremamente vivace, piena di talenti e voci che hanno qualcosa da dire. Salverei la libertà espressiva e la possibilità, per gli artisti, di sperimentare stili diversi. Cambierei, però, la frenesia del dover essere sempre presenti. Oggi i brani vengono dimenticati troppo in fretta, nella continua corsa verso la prossima novità. A volte la musica ha bisogno di silenzio, di tempo, di attesa.

Come vivi il rapporto con i social network? Pensi che la visibilità che offrono sia un bene o un male per la musica?
Credo che i social siano uno strumento prezioso, sia per lasciarsi contaminare da altri artisti che per entrare in contatto con il pubblico. Offrono una grande opportunità, che va sfruttata senza però cadere nella trappola di inseguire solo ciò che “funziona”. Bisogna rimanere fedeli a sé stessi, alle proprie emozioni.

Quali saranno i tuoi prossimi impegni?
Attualmente sto lavorando al mio progetto e a nuovi singoli che spero di farvi ascoltare molto presto!
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