ASHES racconta “belgio”, il nuovo singolo


Serena Ventre, in arte ASHES, è una cantautrice pop. Classe ’97, si laurea in Songwriting all’ICMP di Londra ed è proprio lì che inizia a muovere i primi passi della sua carriera musicale. Oltre alle opportunità di performance e co-writing fornite dall'Università, co-scrive un brano per l’artista spagnolo Blas Cantó (Warner), rilasciata nel suo primo album da solista, e dedica alcuni mesi ad esibirsi nelle strade più famose di Londra. Tornata in Italia dopo quattro anni, ASHES entra a far parte degli artisti di Cantieri Sonori. Dopo “Sollievo” feat. Ben Cavendish e “2am”, arriva “belgio”, il nuovo singolo. 

Abbiamo intervistato per voi ASHES. Ecco cosa ci ha raccontato.

Ci racconti le tappe più importanti del tuo percorso musicale? 
Uno dei momenti più importanti è stato sicuramente il mio percorso di studi all’ICMP di Londra, dove mi sono laureata in Songwriting. Ho imparato molto e ho potuto comprendere meglio la mia identità artistica. Successivamente, l’uscita del mio primo singolo, in bilico, ha segnato in maniera ufficiale l’inizio del mio progetto. 

Quale messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo? 
belgio parla del coraggio che serve per saper mettere se stessi al primo posto quando ci troviamo all’interno di relazioni che non ci fanno del bene, ma che sono difficili da lasciarsi alle spalle. Spero che chi la ascolta possa sentirsi incoraggiato a scegliere di volersi più bene. 

Due aggettivi per descrivere il singolo. 
Deciso e vulnerabile. 

Cosa ne pensi della scena musicale attuale? Cosa salveresti e cosa cambieresti? 
Ultimamente ho notato che i cantautori stanno ottenendo più spazio, così come si sente parlare un po’ di più degli autori dei brani. Credo che sia estremamente importante dare il giusto valore a chi crea le canzoni che tanto ci piace ascoltare. Se dovessi cambiare qualcosa sarebbe impossibile non menzionare il ruolo delle donne all’interno dell’industria musicale: ci sono troppe professioniste del settore che non vengono prese sul serio o che vengono percepite con meno credibilità solo perché non sono uomini. È pauroso che sia ancora così nel secolo in cui ci troviamo. 

Come vivi il rapporto con i Social Network. Pensi che la visibilità che offrono, al giorno d’oggi, questi mezzi di comunicazione sia più un bene o un male per la scena musicale?
Dico sempre che i social sono l’ufficio dell’artista. Nell’ultimo periodo devo ammettere che trovo sempre più pesante dover creare sempre nuovi contenuti per restare al passo con gli altri, o per paura di finire nell’oblio. Penso ci sia qualcosa di fondamentalmente sbagliato nel ruolo che i social hanno acquisito nel mondo musicale. Sogno di rilasciare musica che verrà ascoltata a prescindere da quanti post, storie o tik tok io condivida. 

Quali saranno i tuoi prossimi impegni? 
Quest’estate lavorerò sul mio primo EP, in uscita a settembre! Nel frattempo, il 9 luglio mi trovate a Santa Margherita Ligure per il Premio Bindi. Se siete della zona, passate ad ascoltarci. 
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