Intervista al cantautore siciliano Giuseppe Cucè


“Di estate non si muore” è il nuovo singolo di Giuseppe Cucè, già disponibile in radio e su tutte le piattaforme di streaming, così come il video realizzato da Giorgio Rizzo per Storie Dipinte con la tecnica stop motion.

Conosciamo meglio il cantautore siciliano.

Ci racconti le tappe più importanti del tuo percorso musicale? 
La prima tappa importante del mio percorso artistico è stata la prima volta che ho suonato con altri musicisti, ricordo come fosse ieri la scelta feci di suonare insieme ad un chitarrista, un violoncellista ed una flautista. 
La seconda tappa è certamente la realizzazione del mio primo album “La mela e il serpente” e la presentazione del progetto al pubblico al club Mercati Generali di Catania.
La terza tappa certamente è stata la mia esperienza in Francia a Parigi, la distribuzione del mio primo album alle Fnac di Parigi e i vari concerti fatti nei teatri Parigini. Esperienza che ha segnato e cambiato il mio percorso artistico regalandomi nuovi input per la mia musica. 

Quale messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?
Lo spunto per una profonda riflessione, l’allegria e l’ironia dell’arrangiamento del brano riescono ad addolcire una pillola amara. una critica profonda verso una condizione ed un attitudine che solo chi vive in Isola come la Sicilia potrà comprendere fino in fondo, mentre per chi invece non la vive potrà osservarla andando oltre i soliti luoghi comuni. 
La sicilianitudine … Uno stato di inerzia e di stasi, siamo mare circondati da acqua che ci separa dal resto dell’Italia e dal mondo intero. Vittime di noi stessi e del nostro ci penserò domani. scaramantici verso la morte ed inconsapevoli della bellezza che ci circonda

Due aggettivi per descrivere “Di estate non si muore”?
Ironico, Vero.

Cosa ne pensi della scena musicale attuale? Cosa salveresti e cosa cambieresti? 
Trovo sia in continuo cambiamento forse a volte un po’ troppo distratta rispetto al passato e troppo proiettata verso un futuro ancora poco decifrabile. 

Come vivi il rapporto con i Social Network. Pensi che la visibilità che offrono, al giorno d’oggi, questi mezzi di comunicazione sia più un bene o un male per la scena musicale?
Il mio rapporto con i social spesso è un po' altalenante, non sempre riesco a stare sul pezzo, ed il tempo da dedicare ai social è sempre tempo rubato ad altre cose più interessanti. 
Sicuramente offrono un grande supporto per veicolare la propria arte, per quanto possono rivelarsi anche un’arma a doppio taglio. Penso da sempre che il miglior modo per dare visibilità alla propria musica sia suonarla in giro, il contatto diretto con il pubblico offre di gran lunga emozioni impagabili. 

Quali saranno i tuoi prossimi impegni?
A settembre un secondo singolo ed Il mio terzo album a fine anno con tanti live in giro… ;)

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