Il nuovo singolo di Meron, “Scogli”, segna un ritorno carico di introspezione e di sonorità britpop raffinate. La canzone racconta un momento sospeso, quello in cui la fine di una storia continua a lasciare segni profondi e impedisce di abbracciare davvero il presente.
La metafora degli scogli racchiude la doppia natura del brano: barriere che separano il passato dal futuro, ma anche protezioni contro il dolore dei ricordi. “Scogli” si presenta come un passaggio fondamentale nella crescita artistica di Meron, che conferma la sua capacità di intrecciare emozione, simbolismo e melodia in un linguaggio immediato e autentico.
Cosa ti ha insegnato “Scogli” su te stesso?
Che faccio fatica a lasciare andare,che si tratti di persone o cose,il processo d’accettazione per la perdita richiede sicuramente molto tempo per me e va bene così,perché se devo soffrire per questo significa che sono ancora umano.
Il Meron del 2023 avrebbe pubblicato un brano così intimo?
Sì sicuramente,tutti i miei brani sono molto intimi e personali non riuscirei a parlare di cose che non mi riguardano nel profondo
Quanto influisce il tuo percorso di vita – da Bologna a Carpi – nella tua scrittura?
Tantissimo,io parlo sostanzialmente della mia vita e di come la vedo attraverso i miei occhi e di quelli simili a me.
Bologna,oltre che ad essere la mia città Natale,resta comunque una parte centrale all’interno del mio modo di scrivere e lo sarà per sempre
Hai sempre avuto un rapporto profondo con la musica? È cambiato nel tempo?
Sì l’ho sempre avuto questo rapporto profondo ed ora lo è diventato molto di più .Sarà che sto crescendo e rimanere in superficie in generale e non solo nella musica dopo un po’ mi stanca sempre .
Se dovessi spiegare “Scogli” a un bambino, come lo faresti?
Domanda molto complicata .Beh probabilmente non gli direi nulla tranne che chiedergli di chiudere gli occhi e poi dirmi cosa si immagina ascoltando il brano,perché le canzoni penso che non abbiano bisogno di tante spiegazioni,soprattutto davanti alla fantasia e alla curiosità di un bambino
Cosa ti ha insegnato “Scogli” su te stesso?
Che faccio fatica a lasciare andare,che si tratti di persone o cose,il processo d’accettazione per la perdita richiede sicuramente molto tempo per me e va bene così,perché se devo soffrire per questo significa che sono ancora umano.
Il Meron del 2023 avrebbe pubblicato un brano così intimo?
Sì sicuramente,tutti i miei brani sono molto intimi e personali non riuscirei a parlare di cose che non mi riguardano nel profondo
Quanto influisce il tuo percorso di vita – da Bologna a Carpi – nella tua scrittura?
Tantissimo,io parlo sostanzialmente della mia vita e di come la vedo attraverso i miei occhi e di quelli simili a me.
Bologna,oltre che ad essere la mia città Natale,resta comunque una parte centrale all’interno del mio modo di scrivere e lo sarà per sempre
Hai sempre avuto un rapporto profondo con la musica? È cambiato nel tempo?
Sì l’ho sempre avuto questo rapporto profondo ed ora lo è diventato molto di più .Sarà che sto crescendo e rimanere in superficie in generale e non solo nella musica dopo un po’ mi stanca sempre .
Se dovessi spiegare “Scogli” a un bambino, come lo faresti?
Domanda molto complicata .Beh probabilmente non gli direi nulla tranne che chiedergli di chiudere gli occhi e poi dirmi cosa si immagina ascoltando il brano,perché le canzoni penso che non abbiano bisogno di tante spiegazioni,soprattutto davanti alla fantasia e alla curiosità di un bambino