“Billionaire” è il nuovo singolo degli Still in Time attualmente
disponibile in radio e in digitale. Il brano nasce dopo la prima ondata
pandemica da Covid-19 e prende le mosse dal famoso DPCM del Governo Conte 2,
dove si annunciava il lockdown e le conseguenti restrizioni alla normale vita
quotidiana, fino a giungere all’estate del 2020, quando qualche benpensante
aveva dichiarato che “il virus era morto” e, di conseguenza, chi poteva
godersi la vita, in particolare le persone facoltose, ha ricominciato a
comportarsi come se nulla fosse accaduto.
Siamo tutti musicisti dilettanti, ex giovani nati tra gli anni ’60 e ’70, cresciuti a “pane e rock”, ed il nostro divertimento è sempre stato suonare le canzoni di quando eravamo giovani. Il nucleo storico del gruppo è costituito da Silvano, batteria, e Giovanni, chitarra, che suonano insieme dagli anni ’80. Successivamente Filippo, chitarra, e Gianni, basso, si sono aggiunti al gruppo fino a che, nel settembre 2020, in piena pandemia, Alessandro il cantante si è unito alla band con l’obiettivo dichiarato di scrivere i testi per le musiche originali che erano già pronte ma in cerca di voce. Guardandoci negli occhi, ci siamo detti che, nonostante l’età, siamo “ancora in tempo” per divertirci a fare qualcosa di nostro, e… ecco nati gli “Still in Time”!
Quali sono i vostri maggiori riferimenti musicali?
Beh, ciascuno di noi ha i suoi riferimenti specifici, che comunque affondano le radici nella grande wave del rock inglese degli anni ’70. Se dovessimo fare un solo nome che ci mette tutti a fattor comune, quel nome è indubbiamente Deep Purple.
Beh, ciascuno di noi ha i suoi riferimenti specifici, che comunque affondano le radici nella grande wave del rock inglese degli anni ’70. Se dovessimo fare un solo nome che ci mette tutti a fattor comune, quel nome è indubbiamente Deep Purple.
Quanto di personale c’è nelle vostre canzoni?
C’è tantissimo di personale: naturalmente, essendo i testi scritti da una sola persona (Alessandro, voce), molte canzoni parlano delle sue passioni (ad esempio, la montagna, la birra, gli YES) e delle sue esperienze di vita vissuta, ma ci sono anche pezzi che parlano del gruppo e delle nostre radici comuni, come “Welcome” e “Still in Time” che sono il biglietto da visita della band.
C’è tantissimo di personale: naturalmente, essendo i testi scritti da una sola persona (Alessandro, voce), molte canzoni parlano delle sue passioni (ad esempio, la montagna, la birra, gli YES) e delle sue esperienze di vita vissuta, ma ci sono anche pezzi che parlano del gruppo e delle nostre radici comuni, come “Welcome” e “Still in Time” che sono il biglietto da visita della band.
Qual è per voi l’esperienza più importante e significativa che avete
raggiunto e perché?Indubbiamente,
l’essere riusciti a pubblicare un CD. Credo che nessuno di noi, solamente due o
tre anni fa, avrebbe mai immaginato di avere la soddisfazione di lasciare una
traccia, seppur infinitesimale, del proprio passaggio sulla scena musicale.
Eppure, nonostante il coprifuoco che ci ha sostanzialmente precluso di provare
in sala per mesi, ci siamo riusciti e ne siamo davvero felici. Adesso, come si
suol dire, l’appetito vien mangiando…
Quale messaggio volete comunicare con il vostro nuovo singolo?
Billionaire è un pezzo che ironizza sui comportamenti di una certa tipologia di persone, che pensano di potersi comprare tutto con i soldi: macchine, yacht, donne, e perfino la salute. Non è esattamente stato scritto con l’intenzione di lanciare un messaggio, ma tra le righe ci si può leggere la critica ad un certo tipo di società, e a quelle persone che ti “sbattono i soldi in faccia” fregandosene dei diritti e della dignità altrui.
Billionaire è un pezzo che ironizza sui comportamenti di una certa tipologia di persone, che pensano di potersi comprare tutto con i soldi: macchine, yacht, donne, e perfino la salute. Non è esattamente stato scritto con l’intenzione di lanciare un messaggio, ma tra le righe ci si può leggere la critica ad un certo tipo di società, e a quelle persone che ti “sbattono i soldi in faccia” fregandosene dei diritti e della dignità altrui.
Due aggettivi per descrivere il singolo.
Incalzante ed ironico… ovviamente il terzo è “stupendo”!! 😊
Cosa ne pensate della scena musicale attuale? Cosa salvereste e cosa
cambiereste?
Il panorama è cambiato tantissimo da quando eravamo giovani ad oggi: va da sé che noi siamo legati ai nostri tempi e, rispetto ad allora, si dà parecchio più peso a come si appare ai fan rispetto a quello che si suona – ma questo vale un po’ in generale, basti pensare alle esultanze dei calciatori di oggi rispetto a quelle di 50 anni fa. Per la domanda poi su cosa salvare e cosa cambiare, forse ci piacerebbe ridurre drasticamente i talent televisivi, lasciando più spazio ai contest dal vivo di fronte al pubblico e non alle telecamere. Lasceremmo solamente “The voice senior” perché Alessandro ci può già partecipare!
Incalzante ed ironico… ovviamente il terzo è “stupendo”!! 😊
Il panorama è cambiato tantissimo da quando eravamo giovani ad oggi: va da sé che noi siamo legati ai nostri tempi e, rispetto ad allora, si dà parecchio più peso a come si appare ai fan rispetto a quello che si suona – ma questo vale un po’ in generale, basti pensare alle esultanze dei calciatori di oggi rispetto a quelle di 50 anni fa. Per la domanda poi su cosa salvare e cosa cambiare, forse ci piacerebbe ridurre drasticamente i talent televisivi, lasciando più spazio ai contest dal vivo di fronte al pubblico e non alle telecamere. Lasceremmo solamente “The voice senior” perché Alessandro ci può già partecipare!
Quali saranno i vostri prossimi impegni?
Stiamo per pubblicare un nuovo singolo, il primo nostro brano in italiano, che tratta dei problemi dei disabili. Una volta uscito, dovremmo organizzare qualche serata per raccolta fondi a favore di una associazione di volontariato del settore, così da unire l’utile al dilettevole. E poi, chissà, un nuovo album di inediti…
Stiamo per pubblicare un nuovo singolo, il primo nostro brano in italiano, che tratta dei problemi dei disabili. Una volta uscito, dovremmo organizzare qualche serata per raccolta fondi a favore di una associazione di volontariato del settore, così da unire l’utile al dilettevole. E poi, chissà, un nuovo album di inediti…