Il nuovo singolo dei Fattore Rurale è un colpo secco, diretto, che arriva senza preavviso. Revolver prende il concetto nietzschiano dell’Eterno Ritorno e lo trascina dentro un immaginario rurale, sporco, viscerale, che è da sempre la firma della band. Il risultato è un brano che sembra interrogare l’ascoltatore: “Se tutto fosse destinato a ripetersi, cosa cambieresti davvero?”.
La produzione è ruvida quanto basta, priva di fronzoli, con un groove che cresce come un presagio e una voce che pare raccontare un destino già scritto. In questo corto circuito tra filosofia e realismo, i Fattore Rurale trovano la loro dimensione più sincera. Revolver è un manifesto: vivere senza maschere o morire schiacciati dal proprio eterno ritorno.
Ci raccontate le tappe più importanti del vostro percorso musicale?
Abbiamo fatto cose importanti, ricevuto tante soddisfazioni e ancora più delusioni. Ma la tappa più importante è quando nel 2016 il primo chitarrista della band ci ha lasciato ed io ho incontrato il “Trivella”, all'anagrafe Riccardo Polledri, chitarrista del Fattore Rurale. Da lì è iniziato davvero tutto.
Quale messaggio volete comunicare con il vostro nuovo singolo?
La vita non è come ce la fanno vedere, ma è un Revolver alla tempia. In questa canzone vogliamo riprendere la filosofia di Friedrich Nietzsche, secondo cui l’universo e tutti i suoi eventi si ripetono ciclicamente e per sempre nello stesso modo, senza alcun cambiamento, progresso o diversificazione. Questa concezione del tempo ciclico si contrappone a quella lineare e ha profonde implicazioni esistenziali mettendo l’uomo, di fronte all'idea di dover rivivere la propria vita all'infinito.
Due aggettivi per descrivere il singolo.
Un aggettivo e un sostantivo, eterno ritorno.
Cosa ne pensate della scena musicale attuale? Cosa salvereste e cosa cambiereste?
Accettiamo le regole e ne prendiamo coscienza.
Come vivete il rapporto con i Social Network. Pensate che la visibilità che offrono, al giorno d’oggi, questi mezzi di comunicazione sia più un bene o un male per la scena musicale?
I social sono fatti per condividere e trovare i propri simili, quindi sarebbero perfetti per chi vuole dare al mondo la propria arte. Purtroppo con il tempo ho capito che servono solo per mettersi in mostra. Ad oggi dopo questa consapevolezza, noi li usiamo come se fossero un archivio aperto a tutti, che ci ricorda come siamo arrivati dove siamo ora.
Quali saranno i vostri prossimi impegni?
Dopo un anno con una cinquantina di concerti alle spalle, l’ep LOUISIANA pubblicato e l’album EMILIA COWBOY in uscita il 28 novembre, vorremmo rallentare un po'.
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